Ecco che arriva un altro anno. Ci tirano addosso dati e proiezioni di quello che sarà.
“Ma la televisione ha detto che il nuovo anno porterà una trasformazione e tutti quanti stiamo già aspettando”
Ci sarà il Covid-19, è una certezza che sarà così.
Ci sarà probabilmente ancora questa estrema polarizzazione tra le posizioni sulla cura, sulle misure di contenimento, sulla vita in sè nell’epoca pandemica. Forse è la parte più dolorosa di tutta questa storia. Assistere inermi alla società che si sgretola, si spacca, si divide.
La Rete non sta aiutando. Contribuisce invece a darci uno strumento di tortura gratuito di chi reputiamo non sia come noi. Invece potrebbe essere un potente eco di messaggi di libertà e rispetto, ma anche di silenzi. Per il 2022 mi auguro meno odio e più rispetto, anche più silenzi, proprio in Rete sì, che vorrei anche provare a non chiamare più così, con un nome che mi sembra una gabbia.
“Si esce poco la sera persino quando è festa”
Qualcuno disegna mappe verdi di sogni che non saranno, con un PNRR che lascia dubbi su cosa concretamente sarà fatto per liberarci da un po’ della tossicità del mondo. Sul futuro del consumo, le scelte da fare sono tutte coraggiose. Ma noi non le stiamo prendendo. Questo articolo di Christian Raimo fotografa la dissociazione dalla realtà delle pubblicità natalizie.
Il Matto del mazzo dice che costruirà un universo all’ingiù, “metaverso”, e ci salverà tutti.
Davvero?
Non credo ci sarà mai nessun ambiente digitale meta-umano. Semmai avremo un umano sempre più meta-digitale. Potenziando noi stessi, non saremo padroni e non ci saranno schiavi. Ma faciliteremo cambiamenti, come abbiamo sempre fatto nella storia del pianeta.
Da ascoltare almeno una volta in questi giorni di fine anno >>
… e buone feste di cuore!